L' intervento del colonnello Claudio Curcio
5 GIUGNO 2002
 FESTA DELL'ARMA DEI CARABINIERI
REGGIO CALABRIA
* * *

Signor Prefetto, Signor Generale, Autorità, Signore e Signori
Sono particolarmente lieto di avere il privilegio anche quest' anno di celebrare la festa dell' Arma in occasione del 188°
anniversario della sua fondazione.
La vostra presenza qui, cosí folta -in un giorno particolarmente significativo per noi carabinieri- è motivo di grande
privilegio.
Essa ci dimostra ancora una volta la stima e la fiducia che mostrate nei confronti dell' Arma e ci dà la carica per continuare a svolgere il nostro lavoro con entusiasmo e passione, ben sapendo di poter contare sulla considerazione e sul sostegno morale di gran parte dei reggini.
Signor generale Borghini, mi consenta di ringraziarla per essersi voluto unire a noi in questo momento così significativo per l'Arma tutta.
La sua presenza qui a Reggio Calabria è per l'Arma della provincia motivo di grande orgoglio per tutti i suoi appartenenti. La sua presenza dà una solennità ed un significato ancora maggiore alla cerimonia e dimostra ai militari presenti -e per loro tramite, a quelli che non potuti intervenire- quanta attenzione Ella riserva ai carabinieri di Reggio Calabria. Sia certo signor generale che sapremo ripagare questo suo riconoscimento.
Un sentimento di viva gratitudine sento il bisogno di esprimere a tutte le autorità, ai rappresentanti della stampa e delle
televisioni locali ed a quanti hanno voluto rinnovare, anche quest' anno, l'appuntamento, con i carabinieri per testimoniare
la loro attenzione, la stima, la simpatia, l'apprezzamento ed un fiducioso consenso.
Un benvenuto affettuoso rivolgo a tutti gli iscritti all' associazione nazionale carabinieri, qui presenti, che simboleggiano
l'irrinunciabile elemento di congiunzione tra passato e presente, tra il valore delle tradizioni e le esigenze di sviluppo
dell'istituzione.
Quest'anno, poi, la festa è resa ancora più gioiosa per la presenza in tribuna del brigadiere Zema Carmelo, un energico commilitone di soli 102 anni, il cui amore per l'arma e la cui vigoria sono per noi motivo di esempio e di ammirazione. Un caro saluto porgo alle vedove dei caduti in servizio qui presenti e sottolineo loro tutta la mia ammirazione per la silenziosa rassegnazione con cui hanno accettato l'ingiusto destino.
Un saluto particolare devo pure ai sindaci presenti che intervenendo hanno voluto testimoniare il rispetto e la calorosa
vicinanza all' Arma da parte delle popolazioni da loro rappresentate, e per la gratitudine in più occasioni manifestata per
l'impegno dell'istituzione nella salvaguardia delle loro legittime aspirazioni a vivere e lavorare in pace e in sicurezza.
Ufficiali, marescialli, brigadieri, appuntati e carabinieri:  l'Arma ha una storia quasi bicentenaria che s'intreccia con la
storia della patria.
Essa ha costruito nel tempo una sua ineguagliabile tradizione di eroismi e di sacrifici. E per questo è sempre stata
circondata e sostenuta dall' affetto di tutti gli italiani. Facciamo in modo, cari carabinieri, di conservare integri questi
valori.
Gentili ospiti, l' Arma -ieri come oggi- è un'organizzazione aperta alla societá. Essa vive per la gente e tra la gente.
Certo avremmo potuto fare di più; e questo è stato il nostro costante desiderio, l' obiettivo che abbiamo costantemente
perseguito.
Se i risultati che avremmo voluto conseguire in termini di sicurezza non sono stati raggiunti, la colpa non va addebitata
solo all' Arma.
Ripetutamente ho partecipato a convegni organizzati per la divulgazione della cultura della legalità, ma credetemi un
diverso atteggiamento nei confronti dei fenomeni criminosi, un atteggiamento più partecipativo e collaborativo si
percepisce ancora in misura contenuta, mentre occorerrebbe una risposta forte.
Forse è superfluo dirlo, ma sento il bisogno di sottolinearlo: se non cresce più in fretta la convinzione di rispondere alla
criminalità con la denuncia, questa continuerà a farla da padrona, continuerà a soffocare ogni sana iniziativa economica e
condannare questa meravigliosa provincia ad una qualità della vita tra le più basse del paese, così come recenti
statistiche hanno evidenziato.
Non credo di peccare di presunzione se affermo di conoscere la mentalità della popolazione reggina; ho infatti avuto
l'onore, l'orgoglio e la soddisfazione di prestare già servizio in questa provincia da giovane ufficiale.
Per me la provincia di Reggio è stata una palestra di vita professionale unica ed ineguagliabile; è qui che mi sono forgiato
come ufficiale dei carabinieri, è qui che ho imparato a conoscere e comprendere l' omertà e la paura della gente
soggiogata dalla criminalità organizzata, come pure ho visto l'abitudine a certi comportamenti che nulla hanno a che
vedere con la paura, ma hanno piuttosto a che fare con la cultura, con i costumi e le consuetudini.
Un grande scrittore calabrese, Corrado Alvaro, ha scritto: "La disperazione peggiore di una società è il dubbio che vivere
onestamente sia inutile". Ecco, Alvaro che ben conosceva questa realtà, con il sentimento della disperazione ha
giustificato l'acquiescenza alla criminalità e l'adesione ad essa.
Disperarsi ed avere dubbi non serve a nulla, vi è una sola via per guarire da questo male: ribellarsi.
La disperazione è come la depressione: per guarire non bastano le medicine, occorre che il malato abbia voglia di guarire.
Occorre che i cittadini siano al fianco dei carabinieri.
Gentili invitati, volendo tracciare un brevissimo bilancio dell' anno trascorso, mi permetto di esprimere un convinto
giudizio di ampia positivitá sui risultati conseguiti.
E' stato un anno speciale, che ha consentito di porre promettenti premesse per il lavoro futuro.
Abbiamo affrontato prove severe che ci hanno visto fronteggiare una criminalitá agguerrita e ben organizzata, con livelli
elevati di pericolositá.
Tuttavia, l' operativitá espressa nell' ultimo anno è stata forte e significativi sono stati i risultati.
Il trend dei reati perseguiti è rimasto in media con quello degli anni precedenti, il numero delle persone arrestate e
denunciate ha raggiunto cifre piú che soddisfacenti. A dimostrazione cito solo alcuni dati statistici:
I delitti perseguiti sono stati 11.000;
I delitti scoperti 4.900;
le persone denunciate a p.l. sono state 5.700;
le persone  arrestate 1.073;
I latitanti catturati sono stati 50, di cui uno inserito nell' elenco dei 30 più pericolosi in ambito nazionale ed 11 iscritti
nell' elenco dei 500 più pericolosi.
Progressi sono stati realizzati nel campo della prevenzione e del controllo del territorio.
In particolare, in alcune stazioni della provincia è stato sperimentato con successo un orario flessibile di apertura al
pubblico che ha consentito di aumentare il numero dei servizi esterni e quindi di intensificare il controllo del territorio.
Con le altre forze di polizia sono stati sviluppati sinergicamente programmi e procedure operative che hanno portato ad
un'azione di contrasto alla criminalità piú efficace.
Penso in questo momento ai progressi che sta facendo il programma operativo sicurezza per il mezzogiorno d' Italia,
finanziato dalla comunitá europea e che ha dotato le forze di polizia di attrezzature tecniche di avanguardia.
Risultati positivi stanno dando i comitati istituiti nei comuni più grandi della provincia attraverso la sottoscrizione dei
protocolli d'intesa voluti dal signor prefetto. Ovunque sono stati istituiti, si registra una positiva sinergia con concreti e
significativi risultati sul piano della prevenzione.
L' obiettivo a cui l'Arma tende, il motivo per cui essa esiste, è quello di creare le condizioni necessarie per ridurre il
senso di insicurezza percepito dai cittadini e contribuire così al miglioramento della qualitá della vita, al consolidamento
della legalitá, allo sviluppo socio-economico di questa provincia.
E per questo motivo desidero approfittare della circostanza per esprimere pubblicamente un sentito ringraziamento a chi
persegue gli stessi obiettivi, ovvero al Questore ed al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, per la
collaborazione leale e determinante offerta in ogni circostanza nella risoluzione dei diversi problemi operativi, nella
convinzione comune che solo dall'intesa reciproca e dalla comunione di intenti può venire il migliore dei coordinamenti.
Ai signori magistrati esprimo la mia ammirazione per lo spirito di servizio con cui quotidianamente assolvono -in
condizioni difficili- il loro lavoro e la gratitudine per la fiducia sempre accordata a me ed a tutti i carabinieri.
Ora, in conclusione -ma l'ho fatto volutamente per sottolinearne l'importanza- rivolgo un pensiero affettuoso alle famiglie
dei carabinieri, senza la cui comprensione ed il sostegno morale nulla potremmo fare, né avremmo potuto conseguire i
risultati prima decantati. Ad esse rivolgo la preghiera di capirci sempre e perdonarci, se l'istituzione, in cui crediamo, ci
coinvolge in maniera totale, costringendoci talvolta a trascurarle.
Concludo!
Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, pubblicamente vi dico grazie!
Vi esprimo il più vivo compiacimento per la fede e la devozione con cui avete operato in ogni circostanza.
Voi, qui schierati, vi prego, portate ai colleghi assenti il mio piú affettuoso ed ammirato riconoscimento.
Viva l'arma dei carabinieri!
Viva i carabinieri della provincia di Reggio Calabria!
 

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